Fabrizio De André, 1978

Volta la carta

C’è una donna che semina il grano
volta la carta si vede il villano
Il villano che zappa la terra
volta la carta viene la guerra
Per la guerra non c’è più soldati
a piedi scalzi son tutti scappati

Angiolina cammina cammina
sulle sue scarpette blu
carabiniere l’ha innamorata
volta la carta e lui non c’è più
carabiniere l’ha innamorata
volta la carta e lui non c’è più

C’è un bambino che sale un cancello
ruba ciliege e piume d’uccello
tirate sassate non ha dolori
volta la carta c’è il fante di cuori
Il fante di cuori che è un fuoco di paglia
volta la carta il gallo si sveglia

Angiolina alle sei di mattina
s’intreccia i capelli con foglie d’ortica
ha una collana di ossi di pesca
la gira tre volte in mezzo alle dita
ha una collana di ossi di pesca
la conta tre volte intorno alle dita.

Mia madre ha un mulino e un figlio infedele
gli inzucchera il naso di torta di mele
Mia madre e il mulino son nati ridendo
volta la carta c’è un pilota biondo
Pilota biondo, camicie di seta
cappello di volpe sorriso da atleta

Angiolina seduta in cucina
che piange, che mangia insalata di more.
Ragazzo straniero, ha un disco d’orchestra
che gira veloce che parla d’amore
Ragazzo straniero, ha un disco d’orchestra
che gira che gira che parla d’amore.

Madamadorè ha perso sei figlie
tra i bar del porto e le sue meraviglie
Madamadorè sa puzza di gatto
volta la carta e paga il riscatto
Paga il riscatto con le borse degli occhi
piene di foto di sogni interrotti

Angiolina ritaglia giornali
si veste da sposa canta vittoria
chiama i ricordi col loro nome
volta la carta e finisce in gloria
chiama i ricordi col loro nome
volta la carta e finisce in gloria.

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