Fabrizio De André, 1970

Il suonatore Jones

In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni, era il mio cuore
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore

Libertà l’ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro, a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l’ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze a un ballo,
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa
e la gente lo sa che sai suonare
suonare ti tocca per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco e ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.

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