Fabrizio De André, 1996

Disamistade

Che ci fanno queste anime
davanti alla chiesa
questa gente divisa
questa storia sospesa

a misura di braccio
a distanza di offesa
che alla pace si pensa
che la pace si sfiora

Due famiglie disarmate di sangue
si schierano a resa
e per tutti il dolore degli altri
è dolore a metà

Si accontenta di cause leggere
la guerra del cuore
il lamento di un cane abbattuto
da un’ombra di passo

Si soddisfa di brevi agonie
sulla strada di casa
uno scoppio di sangue
un’assenza apparecchiata per cena

e a ogni sparo all’intorno
si domanda fortuna

Che ci fanno queste figlie
a ricamare a cucire
queste macchie di lutto
rinunciate all’amore

fra di loro si nasconde
una speranza smarrita
che il nemico la vuole
che la vuol restituita

e una fretta di mani sorprese
a toccare le mani
che dev’esserci un modo di vivere
senza dolore

una corsa degli occhi negli occhi
a scoprire che invece
è soltanto un riposo del vento
un odiare a metà

e alla parte che manca
si dedica l’autorità

Che la disamistade
si oppone alla nostra sventura
questa corsa del tempo
a sparigliare destini e fortuna

Che fanno queste anime
davanti alla chiesa
questa gente divisa
questa storia sospesa…

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