Fabrizio De André, 1970

La collina

Dove se n’è andato Elmer
che di febbre si lasciò morire?
Dov’è Herman bruciato in miniera?

Dove sono Bert e Tom
il primo ucciso in una rissa
e l’altro che uscì già morto di galera?

E cosa ne sarà di Charley
che cadde mentre lavorava
dal ponte volò e volò sulla strada?

Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina

Dove sono Ella e Kate
morte entrambe per errore
una di aborto, l’altra d’amore?

E Maggie uccisa in un bordello
dalle carezze di un animale
e Edith consumata da uno strano male?

E Lizzie che inseguì la vita
lontano, e dall’Inghilterra
fu riportata in questo palmo di terra

Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina

Dove sono i generali
che si fregiarono nelle battaglie
con cimiteri di croci sul petto?

Dove i figli della guerra
partiti per un ideale
per una truffa, per un amore finito male?

hanno rimandato a casa
le loro spoglie nelle barriere
legate strette perché sembrassero intere

Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina

Dove Jones il suonatore
che fu sorpreso dai suoi novant’anni
e con la vita avrebbe ancora giocato

Lui che offrì la faccia al vento
la gola al vino e mai un pensiero
non al denaro, non all’amore né al cielo

Lui sì, sembra di sentirlo
cianciare ancora delle porcate
mangiate in strada nelle ore sbagliate

sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
“Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?”

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